I mezzi di pagamento

26 Giu , 2024 - Formazione

I mezzi di pagamento

I mezzi di pagamento

I mezzi di pagamento consentono di trasferire fondi tra soggetti diversi.
La distinzione più comune è tra contante e strumenti alternativi.
Tra questi ultimi vi sono: assegni, bonifici, addebiti diretti, carte di debito, carte di
credito e moneta elettronica.
Lo sviluppo delle tecnologie informatiche accresce l’utilizzo di internet e del telefono
cellulare per effettuare pagamenti (i cosiddetti e-payments e m-payments).
La disponibilità di un’ampia gamma di strumenti di pagamento offre vantaggi in termini
di flessibilità di utilizzo, minori costi e maggiore sicurezza.

Il Contante

Il contante (banconote e monete) consente un immediato trasferimento di valore tra
due soggetti ed è subito utilizzabile.
Il contante viene in genere utilizzato per effettuare transazioni di importo limitato tra
soggetti fisicamente presenti; esso garantisce, in via generale, l’anonimato delle
operazioni. Il “corso legale” di banconote e monete (moneta legale) comporta
l’accettazione del contante per regolare qualunque tipo di transazione, fatti salvi
eventuali limiti fissati per legge.
Con la legge di conversione del decreto MILLEPROROGHE n. 228/2021 è stato
fissato a 5.000€ il tetto massimo per i pagamenti con denaro contante per l’anno in
corso (2024).
Strumenti alternativi al contante
Gli strumenti alternativi al contante sono offerti da intermediari autorizzati (banche,
istituzioni di pagamento, istituzioni di moneta elettronica, poste) e consentono un
trasferimento di fondi dal debitore al creditore attraverso un processo articolato su più
fasi: la trasmissione dell’ordine di pagamento, la sua gestione all’interno di un circuito
che consente lo scambio dell’informazione di pagamento tra prestatori di servizi e
l’accreditamento al beneficiario.

Assegno

L’assegno è un titolo di credito cartaceo, ne esistono due tipologie, quello bancario e
quello postale.
L’assegno bancario contiene l’ordine scritto impartito da un correntista alla propria
banca di pagare a terzi (o a se stesso) una somma di denaro. Ad esso sono assimilati,
per tutti gli effetti di legge, gli assegni postali.
I moduli di assegni bancari e postali sono rilasciati, rispettivamente, dalle banche e da
poste italiane S.p.a. e sono muniti della clausola di non trasferibilità. Il cliente può
richiedere, per iscritto, il rilascio di moduli di assegni bancari (e postali) in forma libera,
pagando per ciascuno 1,50€ a titolo di imposta di bollo. L’assegno bancario (e postale)
emesso per importi pari o superiori a 1000€ deve sempre recare l’indicazione della
clausola di non trasferibilità.
L’Assegno può essere pagato dalla banca del cliente che lo ha emesso al momento
della sua presentazione. Tuttavia, è necessario che le banche adottino ogni cautela
per evitare i pericoli insiti in un uso non corretto o fraudolento degli assegni: l’insieme
di questi controlli – che possono prevedere misure rigorose per l’identificazione del
presentatore del titolo e per l’accertamento dell’integrità dello stesso può rendere
difficoltoso il pagamento in contante di assegni nei confronti di soggetti non correntisti.
Se il portatore dell’assegno è titolare di un conto corrente, può decidere di versare sdul
proprio conto il relativo importo.
L’assegno circolare è emesso da una banca per somme disponibili presso di essa al
momento dell’emissione. Come per l’assegno bancario, il presentatore può richiederne
il pagamento in contante, ma la banca è tenuta ad adottare ogni cautela per prevenire
usi non corretti o fraudolenti del titolo; l’importo dell’assegno può essere versato su un
conto corrente.
L’assegno circolare emesso dalla Banca d’Italia prende il nome di vaglia cambiario.

Assegno Bancario

L’assegno bancario è uno strumento di pagamento sostitutivo del contante con il quale
il titolo del conto corrente (traente) ordina alla propria banca (trattario) di versare una
determinata somma di denaro a favore di un’altra persona (beneficiario).
Ti consente di effettuare pagamenti, anche di importo rilevante, senza utilizzare il
denaro contante. Ti aiuta anche a monitorare più facilmente le spese sostenute e i
pagamenti effettuati.
L’assegno è un documento prestampato secondo uno schema standard che riporta la
denominazione “assegno bancario” e il nome della banca che lo ha fornito.
Se si è titolari di un conto corrente è possibile stipulare un’apposita convenzione con la
propria banca e ottenere un blocchetto di assegni.
Un libretto di assegni (cornet) generalmente ne contiene 10 o 20 e prevede che ogni
assegno possa essere agevolmente staccato per essere consegnato al beneficiario.
Se la banca ti autorizza a effettuare pagamenti tramite assegni, dovrai depositare la
tua firma su un apposito documento, che servirà alla banca per verificare l’autenticità
della tua firma sugli assegni presentati per l’incasso.
Un assegno compilato è pagabile “a vista”, può cioè essere pagato al beneficiario al
momento della presentazione allo sportello della banca d’emissione. Tuttavia, è
necessario che le banche adottino ogni cautela per evitare i pericoli insiti in un uso non
corretto o fraudolento degli assegni: l’insieme di questi controlli che possono
prevedere misure rigorose per l’identificazione del presentatore del titolo e per
l’accertamento dell’integrità dello stesso può rendere difficoltoso il pagamento in
contante di assegni nei confronti di soggetti non correntisti. Se il portatore dell’assegno
è titolare di un conto corrente, può decidere di versare sul proprio conto il relativo
importo.

Cosa indicare nell’assegno

Quando si compila un assegno bisogna farlo in maniera completa utilizzando una
penna a inchiostro indelebile. In particolare devono essere indicati:
● il luogo (il comune) nel quale state emettendo l’assegno;
● la data di emissione;
● l’importo in cifre e in lettere, sempre con due decimali anche se di importo pari a
zero;
● il nome del beneficiario che indica la persona o la società a favore della quale
viene disposto l’ordine di pagamento;
● la firma, che è l’atto di sottoscrizione dell’ordine di pagamento.
Quando si stacca un assegno, il talloncino, chiamato “madre”, che riporta il numero
del relativo assegno, resta attaccato al libretto. Il titolare può annotare, ed è utile farlo,
la data, l’importo e il beneficiario del pagamento. Se l’assegno è privo anche di una
sola delle informazioni necessarie, la banca ha il diritto di rifiutare il pagamento a chi lo
presenta. La completa e corretta compilazione rappresenta una forma di tutela per il
cliente che lo emette, soprattutto contro il rischio di alterazioni del suo contenuto. Le
principali voci di costo nella convenzione assegni sono relative al rilascio del libretto
degli assegni.
Gli assegni riportano di norma prestampata la dizione “non trasferibile”: ciò vuol dire
che possono essere incassati solo dal beneficiario indicato.
Gli assegni circolari postali sono in tutto e per tutto uguali agli assegni circolari bancari.
Anzi a vantaggio degli assegni circolari postali è la diffusione capillare degli uffici
postali sul territorio nazionale, questo ha determinato a instaurare un profondo legame
fiduciario con i cittadini.

Assegno circolare

L’assegno circolare è un titolo di credito all’ordine emesso da una banca
autorizzata dall’autorità competente, grazie a cui l’intestatario/beneficiario può
incassare la somma indicata. L’assegno circolare è più sicuro dell’assegno bancario
perché, l’impegno a pagare il titolo a vista, è direttamente in carico alla banca
emittente, e quindi una garanzia maggiore per chi lo riceve. L’assegno bancario e
l’assegno circolare sono diversi; infatti, il primo viene emesso da un privato o da
un’azienda, mentre il secondo può essere emesso solo da una banca. un’altra
differenza rispetto all’assegno bancario è che l’emissione di un assegno circolare da
parte di una banca può essere richiesta anche da un soggetto che non è titolare di un
conto corrente. Infatti, chi richiede l’emissione di un assegno circolare deve prima
versare la somma corrispondente alla banca, sotto forma di contanti o, se la persona è
correntista della stessa banca, mediante addebito sul conto corrente. Ciò significa che
l’assegno circolare è sempre coperto, non può mai essere a vuoto. Ed è proprio per
questo motivo che si utilizza l’assegno circolare quando si tratta di cifre consistenti, ad
esempio per l’acquisto di un immobile o di un’auto. Infine, rispetto all’assegno
bancario, l’assegno circolare non può essere al portatore e deve sempre indicare le
generalità del beneficiario.

Come fare un assegno circolare?

Anche se non si è correntisti, basta presentarsi alla banca e, versando il controvalore
in contanti, si richiede l’emissione compilando un apposito modulo. L’assegno circolare
emesso dalla banca, oltre al numero che lo identifica, deve contenere i seguenti
elementi:
 ● la denominazione di “assegno circolare”
 ● la promessa incondizionata di pagare a vista una somma determinata
 ● nome, cognome o ragione sociale del prenditore/beneficiario
 ● importo a cifre e in lettere
 ● l’indicazione della data e del luogo di emissione
 ● la sottoscrizione dell’istituto emittente
 ● la clausola “non trasferibile” per importi uguali o superiori a 1000€
Un assegno mancante di uno di questi requisiti non è valido.
La banca negoziatrice identifica il legittimo beneficiario. Il beneficiario può riscuotere
l’assegno in contanti in base al suo importo e nei limiti delle norme “antiriciclaggio”
italiane in qualsiasi sportello della banca che lo ha emesso. In alternativa, il
beneficiario può versarlo in un’altra banca su un conto corrente a lui intestato.
L’assegno circolare può essere incassato entro tre anni dall’emissione. Dopo tre anni,
e fino a dieci dall’emissione, il rimborso dell’assegno circolare può essere richiesto
solo e soltanto dal soggetto che, a suo tempo ne ha richiesto l’emissione.

Bonifico

È l’ordine dato dal debitore di trasferire una somma sul conto di un creditore, di norma
con addebito sul proprio conto corrente. Dal 1° agosto 2014 lo standard utilizzato per i
bonifici in Euro è quello del bonifico europeo (SEPA credit transfer SCT). Per
effettuare un SCT è necessario fornire unicamente e obbligatoriamente il codice IBAN
del beneficiario, che identifica in modo univoco il conto di destinazione dei fondi. Il
tempo massimo di esecuzione di esecuzione dell’operazione è di un giorno lavorativo
dopo quello di accettazione dell’ordine da parte dell’intermediario (per i bonifici disposti
con mandato cartaceo tale termine può essere prorogato di un’ulteriore giornata
lavorativa).

Addebito diretto

È un ordine dato dal creditore di trasferire una somma di denaro sul proprio conto,
addebitando quello del debitore; di solito, viene utilizzato per pagamenti di tipo
ripetitivo e con scadenza predeterminata (es. pagamento utenze). Il debitore autorizza
preventivamente l’addebito sul proprio conto firmando un contratto presso l’impresa
fornitrice o, in alcuni casi, presso la propria banca. Dal 1° agosto 2014 gli addebiti
diretti in Euro vengono eseguiti nel formato europeo (SEPA direct debit SDD). Per
effettuare un SDD al creditore è sufficiente disporre del codice IBAN del pagatore, che
identifica in modo univoco il conto di addebito dei fondi. Il debitore può comunicare al
proprio intermediario liste di creditori indesiderati (black list) o graditi (white list),
nonché stabilire importi massimi autorizzati ovvero bloccare tutti gli addebiti diretti sul
proprio conto di pagamento.

Carte di pagamento

Sono tradizionalmente tessere plastificate, con un microchip e/o una banda magnetica,
emesse da intermediari autorizzati; esse consentono di prelevare contante da sportelli
automatici (ATM) e pagare presso gli esercenti (tramite POS Point Of Sale), digitando
un codice segreto (PIN) o apponendo la propria firma sulla ricevuta di pagamento.
Per transazioni di importo contenuto alcune carte di pagamento non richiedono la
digitazione del PIN.
Se la carta è abilitata alla tecnologia Near Field Communication (NFC), è possibile
pagare tramite il semplice accostamento della tessera all’apparecchiatura di
accettazione presente nel negozio (POS) (c.d. modalità contactless). Le carte di
pagamento possono essere utilizzate anche per concludere transazioni di commercio
elettronico in internet e possono essere di credito, di debito e prepagate (moneta
elettronica).

Carta di credito

La carta di credito viene rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario sulla
base di un contratto, essa consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e
prelievi di contante presso gli sportelli automatici, quest’ultima operazione configura un
anticipo di contante e prevede il pagamento di un interesse.Gli importi spesi sono
pagati dal titolare della carta in un momento successivo all’utilizzo, generalmente con
cadenza mensile (o più ampia), in un’unica soluzione o a rate, normalmente vengono
addebitati su un conto corrente, ma è possibile anche un pagamento diretto. Se
previsto, inoltre, le carte possono essere utilizzate per effettuare pagamenti di tipo
ripetitivo (addebiti diretti).

Carta di debito

La carta di debito è rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario presso il
quale si ha un conto. Consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di
contante da sportelli automatici, sono previsti limiti di importo mensili per gli acquisti,
nonché limiti mensili e giornalieri per i prelievi in contante. A differenza della carta di
credito, le operazioni vengono addebitate di volta in volta sul conto del debitore,
l’esecuzione dell’operazione presuppone la presenza dei fondi. Presso gli ATM si
possono anche pagare bollette, effettuare ricariche telefoniche o accedere ad altri
servizi.

Carta prepagata

La carta prepagata viene rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario e
consente di effettuare pagamenti e prelievi a valere su una somma pre-depositata dal
titolare presso l’emittente (ai sensi della vigente normativa, banche, poste italiane o
imel). Per avere una carta prepagata non è necessario essere titolari di un conto
corrente. Questo tipo di carta può essere, ricaricabile o non ricaricabile. I pagamenti e i
prelievi effettuati riducono, di volta in volta, la somma versata dal titolare, fino al suo
esaurimento. Se la carta è ricaricabile la somma disponibile può essere ricostituita, nei
limiti consentiti dalla legge e dall’emittente. Le carte prepagate possono essere dotate
di IBAN: in questo caso, sono abilitate a ricevere accrediti ed effettuare pagamenti al
pari di un conto tramite, ad esempio, bonifici o addebiti diretti.

Carte a spendibilità limitata

Esistono anche altri tipi di carte di pagamento, denominate “a spendibilità limitata”,
utilizzabili esclusivamente:
a) presso l’emittente per i beni e servizi da lui forniti (es. pedaggi autostradali e gift
card);
b) presso una rete definita di esercizi commerciali, ovvero per l’acquisto di una
gamma ristretta di beni e servizi (es. carte carburante).
Per questa loro caratteristica tali carte possono essere emesse da soggetti non vigilati,
i quali nei casi in cui il valore complessivo delle operazioni di pagamento eseguite con
tali strumenti superi la soglia di 1 milione di euro compaiano nell’apposita appendice
dell’albo di vigilanza degli Istituti di pagamento, insieme ai fornitori di reti o servizi di
comunicazione elettronica (che consentono agli utenti di effettuare talune operazioni di
pagamento addebitando alla relativa fattura o a un conto pre alimentato).

Servizi di pagamento in Internet (e-payments)

La diffusione delle nuove tecnologie informatiche ha favorito lo sviluppo di servizi di
pagamento in Internet (e-payments), sviluppati soprattutto a supporto del commercio
elettronico (e-commerce). Tali servizi includono un’ampia gamma di soluzioni, che va
dall’utilizzo in rete di strumenti tradizionali, quali ad esempio le carte di pagamento,
all’offerta di servizi di pagamento con caratteristiche innovative. Le transazioni
avvengono tipicamente utilizzando le connessioni su rete Internet.
Al fine di rafforzare la sicurezza delle operazioni di pagamento, gli intermediari
adottano metodi di autenticazione degli utenti più robusti rispetto all’uso della semplice
password, essi sono basati sull’uso di credenziali a doppio fattore. I fattori sono
rappresentati da qualcosa che l’utente:
1) conosce (es. una password);
2) possiede (es. un token o simile);
3) intrinsecamente ( es. elementi biometrici).
La presenza del doppio fattore rende più difficile ai frodatori la cattura delle credenziali
e il loro uso successivo per pagamenti non autorizzati.
Fra i servizi innovativi vanno annotate le piattaforme specializzate per il commercio
elettronico presso le quali sia il cliente che il venditore detengono un conto virtuale. Il
gestore della piattaforma può prevedere che il cliente associa al proprio conto virtuale
uno o più strumenti di pagamento.

Pagamenti su dispositivi portatili (m-payments)

L’offerta di servizi per l’effettuazione di operazioni o di pagamento tramite telefono
smartphone o altro dispositivo mobile, è sempre più diffusa.
Le soluzioni più frequenti prevedono l’utilizzo di una carta di pagamento virtualmente
inserita nel dispositivo (tramite app) oppure associata alla sim card ovvero l’addebito a
valore sul credito telefonico, In quest’ultimo caso gli acquisti si riferiscono,
prevalentemente, a beni o servizi digitali fruibili attraverso il dispositivo mobile, nonché
entro determinati limiti di importo a servizi di trasporto pubblico e di parcheggio.
Le soluzioni consentono, a seconda dei casi, sia pagamenti in presenza (es. bar,
metro) che da canale remoto (es. app-store, internet shop).
Se il dispositivo mobile lo consente e la carta di pagamento associata è abilitata alla
tecnologia Near Field Communication (NFC), è possibile pagare anche in modalità
contactless, tramite il semplice accostamento del dispositivo all’apparecchiatura di
accettazione presente nel negozio (POS).



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